giovedì 17 marzo 2011

L'Italia sarà!


Oggi compie centocinquant’anni l’Italia, con i suo difetti e il suo fascino, unita ma mai compiuta, povera, sognatrice, ingenua, bella come una donna non più giovane, con molti acciacchi, ma che conserva intatto il fascino della gioventù.
Cent’anni, fa erano cinquanta..il ricordo del Risorgimento era vivo, e forse da poco se ne erano andati quelli che l’Italia l’avevano fatta, non si poteva non festeggiare.
Oggi sembra un ricordo stanco e demodé quella bandiera che va bene quando si è campioni del mondo, ma che poi piace già di meno se si esce al primo turno.
Cent’anni fa si sarebbe stati pronti a morire –ma si è mai pronti davvero?!- per portarla in quelle terre abitate da italiani dove ancora non sventolava.
Oggi si festeggia ma ci sono i distinguo, e se si festeggia l’Unità festeggiamo anche le Regioni e se festeggiamo le Regioni, anche le Province, i Comuni e le Frazioni, le piazze, le vie...e va a finire che faccio festa nazionale per casa mia.
Cent’anni fa si parlava del Giubileo della Patria.
Oggi parlare di Patria è di destra, ma poi guardi bene e non capisci perché son quelli di sinistra a dare più significato ai 150 anni dall’Unità
Cent’anni fa si faceva festa il 17, ma anche il 27 per festeggiare Roma capitale..
Oggi se dici che vuoi festeggiare anche quello qualche ministro si sente male, mi spiegassero almeno perché stanno là allora.
Ne ho parlato qualche tempo fa, in occasione dell’intervento di Benigni a Sanremo con un amico diciassettenne (perché non sono tutti scemi come ci vogliono fare credere..ma su questo ritorneremo)

Luca:..ma Benigni è stato davvero così antistorico e così marcatamente nazionalista come dicono tutti? o è pura e semplice strumentalizzazione propagandistica come al solito? ammetto la mia ignoranza in materia (la scuola italiana ci insegna il Risorgimento solo attraverso la filastrocca di Garibaldi fino a che non abbiamo 19 anni, forse, poiché non sono ancora all'ultimo anno e non so come la si studia..)
Michele: non l'ho ascoltato tutto, ma credo che dire che Benigni sia stato antistorico e nazionalista sia oggettivamente eccessivo, tenendo anche bene a mente qual'è il contraltare dei nostri "ministri".Se fossimo in un paese maturo in cui...il tricolore e l’idea di Repubblica non fossere oggetto quotidiano di insulti e attacchi da coloro che sulla Repubblica e sulla Costituzione giurano, potremmo dire anche eccessivamente nazionalista il discorso di Benigni, ma nell’Italia di oggi direi proprio di no!!
Luca: grazie.. parlo di commenti letti in internet da parte di insegnanti che hanno definito in questi termini un discorso e un'esegesi che a me, storica o no, nazionalista o meno, ha fatto sentire dentro l'amore x l'Italia una volta nella vita..
Michele: credo che se questo è il nazionalismo ben venga, se è cultura, poesia e classici..Fatta l'Italia centocinquantanni fa siamo ancora ben lontani dall'essere italiani. Nazionalismo boh? Come italiani ci manca la consapevolezza di un passato condiviso e accettato da tutti in cui riconoscersi e che sappia dare un senso di amore per l’Italia come patria, che non vuole essere retorica nazionalista o borghese, ma stimolo a farci ripartire da una coscienza civile che abbiamo perso o forse mai trovato.

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