martedì 29 marzo 2011

Guerra e Pace

Fonte http://www.cislveneto.it/
E gli storici hanno poi addotto prove astutamente combinate, adattandole ai fatti compiuti, per dimostrare la genialità e la capacità di previsione dei condottieri, che di tutti gli strumenti involontari degli eventi mondiali erano i fattori più servili ed involontari.
L. Tolstoj, Vojna i mir, 1865

Roberta, una nostra lettrice scrive:

Io penso che le guerre siano sbagliate sempre.
E credo che in questo caso specifico siamo colpevoli e molto nei confronti del popolo libico. Colpevoli di essere...stati amici del loro sanguinario dittatore e avere chiuso gli occhi sulle sue malefatte. Colpevoli di aver condotto traffici con lui e averci guadagnato e averlo fatto guadagnare. Colpevoli di non aver voluto guardare il sangue e l'orrore. Colpevoli di aver atteso che la loro ribellione risolvesse il problema. Colpevoli di non aver cercato altra soluzione, altro modo se non la violenza. E colpevoli nei confronti di tutti gli altri popoli al mondo che vivono gli stessi orrori ma non hanno petrolio che desti il nostro interesse

Non so darle torto...
E io cosa penso? Oggi sento tanti giustamente parlare di pace, qua e là si rivede sventolare qualche bandiera colorata: oggi però io non so da che parte stare, e provo a spiegarmi:
Non ho dubbi che alla guerra sia molto meglio la pace, non ho dubbi che alla morte sia meglio la vita, sono sicuro che era giusto scendere in piazza quando hanno attaccato l’Afghanistan per fermare il terrorismo o l’Iraq per cercare armi di distruzione di massa..che poi si sono rivelate di distrazione di massa...visto che non le hanno mica trovate.
Ma oggi? Oggi io non lo so. Certo, avremmo potuto e dovuto muoverci molto prima tutti dall’europa all’america con le armi della diplomazia, certo il nostro piccolo premier avrebbe potuto fare qualcosa di più che baciargli le mani –ma deve essere una ritualità a cui è abituato sin da ragazzo- e ricordare la profonda saggezza di Gheddafi, e sicuramente all’origine dell’intervento ci sono gli interessi di qualcuno, o di tanti.
Tutto vero! Ma oggi? Oggi c’è un popolo che si ribella a un tiranno, un popolo che sceglie di provare a cambiare rotta e per questo viene quotidianamente massacrato, oggi non si può restare a guardare parlando di pace, oggi la gente muore per essere libera –fermatevi a pensare ai maquis francesi o ai nostri partigiani senza le forze Alleate-. Oggi è giusto intervenire..io credo; domani sì, dovremmo tornare a parlare di pace magari scegliendo con più attenzione chi ci governa..perché alla fine il problema è drammaticamente tutto lì!
m.

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