lunedì 28 novembre 2011

FIGLIO


"Figlio" si chiama questa poesia, è datata ma oggi che un figlio è qui che mi dorme addosso l'ho ripescata, per ricordare quel periodo e perchè a far fatica sono in tanti e non c'è un cazzo di cui avere vergogna ma occorre aprirsi perchè restar soli è sempre il rischio più grosso...


Forse mai

Forse futuro

Ma oggi ti cullo tra le mie braccia,
speranza e illusione
figlio della donna che amo
Madre della mia attesa

S.C.

2 commenti:

  1. se le nostre porte si apriranno un po' di più e le braccia sapranno accogliere, la vita sarà meno dura...per noi, per i figli già nati e per quelli che verranno ad abitare questo mondo...

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  2. Sarebbe bello, ma non sarà così e la vita sarà sempre dura,per qualcuno di più per qualcuno di meno. Ma non per questo non dovremo insegnare ai nostri figli a vivere la vita come la sognano..forse così un refolo di cambiamento.

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