lunedì 2 maggio 2011

Se sbaglio mi corriggerete..

Ieri guardavo la messa di beatificazione di Karol Wojtyla, asceso al soglio pontificio nel 1978 con il nome di Giovanni Paolo II; al di là delle considerazioni sulla magnifica esibizione di potere, tradizione ed eleganza che la solenne celebrazione ha offerto, credo sia mio compito come blogger di Anni ’10, e come storico della Chiesa, offrire qualche spunto di riflessione su un pontificato e un pontefice che a prescindere dai giudizi che se ne possano dare hanno indiscutibilmente segnato il secolo appena trascorso.
Nel lunghissimo pontificato di Giovanni Paolo II credo si possano cogliere due linee opposte ed estremamente interessanti. Da un lato egli fu indubbiamente un grandissimo comunicatore sin dal momento della sua elezione “se sbaglio mi corriggerete”, e della sua prima celebrazione nella quale pose di fatto le basi teoriche per tutto il suo regno:
Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa!
Fu il primo vescovo di Roma a saper utilizzare con indubbi efficacia radio e tv sin da quando si fece ritrarre atletico e sportivo sulle montagne che amava, fino alla fine quando non si vergognò di mostrare al mondo tutta la sofferenza della malattia. Fu instancabile promotore sin dal 1983 delle Giornate della Gioventù che coinvolsero in tutto il mondo milioni di giovani. Nel contempo si fece promotore di un dialogo interreligioso spesso estraneo ai suoi predecessori e, purtroppo, successori che lo portò anche a ripetuti incontri con la Chiesa Ortodossa nel difficile tentativo di una forse impossibile riconciliazione.
Dall’altro lato egli fu portatore di una concezione di Chiesa Cattolica estremamente monarchica e conservatrice. Giovanni Paolo II infatti non rispose mai alle istanze di parte delle gerarchie ecclesiastiche per l’apertura di un nuovo Concilio Vaticano, e in tal senso si muove anche l’indicazione di Joseph Ratzinger come suo possibile successore. A lui infatti in occasione della celebrazione dei riti pasquali del 2005, poco prima della morte, fece tenere una durissima meditazione sulla "sporcizia della Chiesa Cattolica" circa le sempre più dure e circoscritte accuse di pedofilia a esponenti della chiesa americana e irlandese. E in merito a questo tema, non casualmente, Benedetto XVI si mostrerà poi eccezionalmente sensibile e rigido nelle condanne.
Wojtyla espresse spesso posizioni estremamente dure nei confronti di temi etici “caldi” quali l’aborto
C'è ancora, tuttavia, una strage legalizzata di esseri umani che sono stati concepiti ma non sono nati. E questa volta stiamo parlando di una strage che è stata permessa nientemeno che da parlamenti democraticamente eletti, dove normalmente si ascoltano appelli per il progresso civile della società e di tutta l'umanità
l’omosessualità e l’uso del preservativo. Tuttavia non deve né stupire né scandalizzare, la posizione difensiva e conservatrice della Cattolicità romana –altrettanto lecita di una più aperta al progresso- era già stata scelta come unica via con l’elezione di Paolo VI se si esclude il brevissimo e fondamentalmente non rilevante pontificato di Giovanni Paolo I.
Il papa polacco, pienamente uomo del ‘900, verrà indubbiamente ricordato anche per la sua strenua lotta al comunismo avviata con il sostegno al sindacato cattolico polacco Solidarnosc dell’amico Lech Walesa; ed è indubbio il ruolo della sua azione sul crollo dei regimi sovietici. Non è però mia intenzione qui dare un giudizio su una figura così rilevante per il secolo passato, e nemmeno ad oggi credo si possa fare un bilancio oggettivo e sereno del suo pontificato, è però indubbio che egli in molti modi diversi riuscì a riavvicinare alla Chiesa cattolica molte persone, molto più di quanto riesca a fare, pur nella perfetta continuità teologico-dottrinale, il suo successore.
m.

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